La cooperativa

La storia della cooperativa

 

“Insieme ad altri, puoi fare qualcosa per il tuo paese che da solo non faresti mai” Carlo Piva.

Volantino cineforum.

Dopo la fine della guerra, un contesto socio economico particolarmente difficile, stimolò lavoratori e artigiani a rispondere a tali difficoltà, mettendosi assieme in cooperative che erano già presenti nei primi anni del ’900, ma che furono chiuse durante il fascismo.
Con l’aiuto della Società di Mutuo Soccorso, che aveva ripreso la sua attività sospesa durante il fascismo, nasceva la Cooperativa di Consumo Maranese come negozio di generi alimentari e prodotti per l’agricoltura.
Servivano, però, anche altri servizi di tipo assistenziale, ricreatico e culturale.
Sulla spinta dei lavoratori e in particolare delle lavoratrici della Lanerossi, si decideva nell’estate del ’48 di creare un’altra cooperativa: Cooperativa Assistenziale Lavoratori Lanerossi, con lo scopo di proiettare dei films all’aperto.
Furono acquistati il terreno, l’edificio che oggi ospita gli attuali uffici e le macchine per la proiezione.
Nel ’49 con un grande sforzo economico da parte sopratutto dei lavoratori della Lanerossi (13 quote trattenute in busta paga di lire 500 ciascuna) si potè costruire la sala cinematografica con 620 posti a sedere.
La sala venne data in gestione ad un esercente, ma fu poi chiusa in seguito a interventi della questura perchè si ravvisarono fini di lucro e si decise quindi per la gestione diretta.
Le autorità preposte, in quegli anni, alimentavano un clima avverso alla cooperativa perchè bollata come “cooperativa rossa”.
In questo clima, preti e dirigenti scolastici non facevano mancare il proprio intervento.
Le conseguenze erano una ridotta attività cinematografica, atti vandalici, come la distruzione dei manifesti, e accuse di proiettare film immorali.
L’attività assistenziale, svolta dal poliambulatorio istituito dalla Cooperativa all’interno dei propri locali, e l’aiuto alle famiglie bisognose, contribuirono a rasserenare la situazione.
Per qualche anno le cose vanno bene e si possono pagare i debiti.
Con l’avvento della televisione, a metà degli anni ’50, le entrate si riducono e il Consiglio di Amministrazione fronteggia questa crisi facendo altri investimenti: acquista proiettori e attrezzature per il cinemascope che attraggono altri spettatori anche da paesi vicini, si amplia l’offerta culturale con l’acquisto di un pianoforte per organizzare spettacoli musicali, si rende disponibile la sala per attività sindacali che non trovavano ospitalità in altre sedi.
Il diffondersi della televisione nelle case, causa un nuovo calo nell’attività del cinema.
Con l’arrivo del ’68 la Cooperativa assieme al costituito “gruppo cineforum” organizza incontri e spettacoli con la presenza di personalità importanti quali Mario Rigoni Stern e Dario Fo che attirano pubblico anche da province limitrofe.
Ancora una volta, in momenti di crisi, la Cooperativa risponde con interventi sociali e culturali di grande spessore.
Nel ’70 l’impossibilità finanziaria e le mutate condizioni dei lavoratori, costringono la Cooperativa a concludere l’attività assistenziale e si decide una nuova denominazione sociale: “Cooperativa Cinema Campana”.
L’attività cinematografica prosegue e il Cinema Campana rimane punto di riferimento per tutti i lavoratori maranesi, impegnati in lunghe vertenze per migliorare le propie condizioni salariali, per la difesa della salute in fabbrica o per avere il diritto alla mensa, come nel ’74.
Nonostante l’impegno dell’allora presidente Giuseppe Borriero e di tanti altri che vogliamo ricordare perchè ci hanno lasciato (Giuseppe Maistrello, Italia Nardi, Guerrino Lovato) la televisione ebbe il sopravento e nel ’77 fu necessario chiudere l’attività cinematografica.
Non chiuse però la Cooperativa che grazie anche alla solidarietà della Società di Mutuo Soccorso, ha cominciato a pensare ad altre soluzioni: una piccola sala per le proiezioni nella loggia e una palestra in platea, ma purtroppo mancavano i soldi per realizzarle.
All’inizio degli anni ’80 arriva la svolta.
La Cooperativa Maranese di Consumo non gode di ottima salute perchè, pur avendo un buon giro d’affari, deve acquistare tutti i prodotti a prezzi troppo elevati, In più, essendo in affitto, il propietario dei locali insiste perchè siano lasciati liberi quanto prima per poterli ristrutturare.
I consigli di amministrazione delle due Cooperative, Cinema e Consumo, s’incontrano varie volte e alla fine si decide la fusione per diventare “Cooperativa di Consumo e di Cultura Maranese”.
L’obbiettivo è quello di ristrutturae il vecchio Cinema Campana per far spazio ad un nuovo supermercato e, in seguito, ad una nuova sala cinematografica.
Intanto si parte per ristrutturare l’immobile che ospitava il poliambulatorio e che viene affittato alla C.N.A. per i propri uffici.
Ora sembra attualità, ma mancano ancora 25 anni per arrivare ai giorni nostri.
I lavori al cinema coinvolsero tanti giovani volontari che impegnavano i propri sabati e domeniche, in particolare i giovani del Circolo ARCI Armonica che erano già impegnati nelle attività e feste alla Casa del Popolo.
S’innaugura il nuovo supermercato nel 1984. La situazione finanziaria è buona, tanto che viene restituito un prestito alla Fincoopper perchè non necessario.
Nel 1988 s’inserisce il nuovo reparto macelleria e viene fatto un ulteriore passo in avanti: centinaia di nuovi soci e nuove famiglie, rafforzano la Cooperativa.
Si comincia a pensare alla riapertura del cinema.
Muore intanto il propietario della sede del Mutuo Soccorso e gli eredi, appellandosi ad errori contrattuali, ci mettono in strada.
Decidiamo, quindi, di rinviare i lavori al cinema e acquistiamo l’immobole di piazza Silva insieme alla Società di Mutuo Soccorso.
Non appena la società è in grado di acquistare l’immobile allo stesso prezzo della Cooperativa Cinema Campana, ricominciano i lavori per la riapertura della sala cinematografica che riapre finalmente nel 1996.

La sala durante i lavori.