L’invenzione della neve

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Dom 1/10 ore 20.30

Un film di Vittorio Moroni. Con Elena Gigliotti, Alessandro Averone, Anna Ferruzzo, Anna Bellato.
Drammatico, durata 117 min. – Italia 2023.

“Un cast di altissimo livello per un dramma familiare che trasuda realtà da ogni fotogramma.”

Carmen ha un passato non facile. Da bambina è stata tolta alla madre, insieme alla sorella Sonia, e inserita in una casa famiglia. Ora è a sua volta madre di una bambina, Giada, che ha avuto con il suo compagno Massimo. La bambina è stata affidata dal giudice al padre e Carmen la può vedere solo al sabato ogni 15 giorni. Ma lei non intende accettare questa decisione perché, nonostante gli errori commessi in passato, si sente e vuole essere madre a pieno titolo.
Inizia come una favola questo film. Lo fa con le immagini, al contempo poeticamente pregnanti e minacciosamente allusive, di Gianluigi Toccafondo che ci trasporta inizialmente in un mondo subacqueo in continua e fluida trasformazione per condurci in seguito in una foresta che è poi metafora della vita.
È la fiaba che Massimo e Carmen raccontavano alla loro Giada per spiegarle il suo essere venuta al mondo. Ora però le cose sono cambiate. La bambina è affidata al padre e trascorre gran parte del tempo o con la nonna paterna o nel negozio di animali che questa possiede. Carmen è esclusa per decisione del giudice dalla sua vita. Ma lei vorrebbe che loro tre, come nella canzone che le piace e che canta, stessero insieme “come fossero felici”.
De Bei, Brunello e Moroni hanno scritto una sceneggiatura che parte da questo modo congiuntivo per descrivere il tormento di una giovane donna a cui le cose della vita (come le definirebbe Venditti e nel film non manca una hit di un’altra interprete della cosiddetta musica leggera a dare significato a Carmen) hanno inferto ferite mai del tutto cicatrizzate.
Lo hanno saputo fare con una sensibilità che sa cogliere anche le più sottili sfumature della psicologia della protagonista ma avevano bisogno di due elementi imprescindibili per la riuscita. Occorreva cioè una struttura di ripresa che, a partire dal testo scritto, fosse disponibile a seguire ogni variazione che gli interpreti sentissero di dover apportare all’azione. La troupe di Moroni ne è assolutamente consapevole ed è pronta ad immergersi nelle tensioni, ma anche nei momenti di ricerca di tenerezza, che si vengono a creare. (Mymovies)