Maleficent – Signora del Male

Dom 10/11 ore 15.00 17.30

Un film di Joachim Rønning. Con Angelina Jolie, Michelle Pfeiffer, Elle Fanning, Sam Riley, Imelda Staunton.
Fantastico, durata 118 min. – USA 2019.

“Un fantasy tutto al femminile, meno perturbante del primo capitolo ma altrettanto magnetico e avventuroso.”

Aurora e Filippo annunciano il loro fidanzamento. Il matrimonio unirà non soltanto due terre, l’Ulstead e la Brughiera, ma anche i due regni degli umani e delle creature magiche. Se i genitori del principe sono apparentemente entusiasti all’idea, Malefica, che ha cresciuto Aurora come una figlia, è più diffidente; memore, per averlo sperimentato, del dolore atroce che l’amore può causare. La cena di fidanzamento è l’inizio dei guai: Malefica, già ferita dalla richiesta di Aurora di coprirsi le corna, e cioè di celare la propria natura, reagisce alle provocazioni della futura consuocera Ingrith, e la miccia prende fuoco.
Joachim Rønning, regista del quinto Pirati dei Caraibi, si sostituisce all’ex scenografo Stromberg e, senza perdere quota quanto a fascino visivo e gusto dell’avventura, riporta il film nell’alveo sicuro della fiaba comunemente intesa.
Più spazio dunque alla principessa, al mondo incantato delle buffe e tenere creaturine del bosco (all’autocitazione degli alberi antropomorfi), alla storia d’amore felice e alla lotta tra il Bene e il Male, quelli veri, scelti al termine di un percorso ad ostacoli, e non stabiliti per tradizione, censo o legami di sangue. Dentro la cornice in rosa e fiori, che apre e chiude il film, c’è però ampio spazio anche per aggiungere materiale alla reinvenzione del personaggio di Malefica, la fata nera, tornata ad essere temuta e osteggiata nel regno umano sulla base di rumors sibillini e “fake news”, e coinvolta in un’avventura identitaria in una sorta di terzo regno, dallo scenario visivamente impressionante e dall’incisiva funzione mitopoietica.
In questo fantasy tutto al femminile, figlio dell’epoca di Games of Thrones, non si scontrano, infatti, solo i supposti normali e i supposti diversi, non solo gli apocalittici e i fautori dell’integrazione, ma anche due idee opposte di potere femminile e di maternità. E, in questo senso, al magnetismo stregonesco di Angelina Jolie non poteva corrispondere miglior rivale di Michelle Pfeiffer, che fa il suo regale ingresso in scena con una balestra carica fra le mani.
Da un lato, dunque, Ingrith: le armi e i gioielli, e nessuna remora nel mettere gli uomini a tacere, dall’altro Malefica, guardiana di una natura primordiale, regina del dubbio, matrigna per ruolo ma unica madre buona del racconto, che lascia alla figlia la possibilità di scegliere da che parte stare. (mymovies)