Ricordi?

Mer 15/5 ore 20.30
Gio 16/5 ore 20.30
Ven 17/5 ore 20.30

Cineforum, ingresso anche con biglietto.

Un film di Valerio Mieli. Con Luca Marinelli, Linda Caridi, Giovanni Anzaldo, Camilla Diana.
Drammatico, durata 106 min. – Italia, Francia 2018.

“Una storia romantica che pecca d’originalità ma conferma le grandi capacità registiche di Valerio Mieli. “

Lui, docente universitario di Storia romana, è problematico e tormentato proprio come piace a Lei, che gli si manifesta eternamente solare e comprensiva. Lei, insegnante di liceo vive immersa nel presente, ritenendo che “una cosa è già bella durante, non solo dopo, quando te la ricordi”. Lui invece i ricordi li immagazzina, li impila uno sopra l’altro, senza riuscire più a distinguere i confini fra presente e passato, e senza essere capace di immaginarsi il futuro. La loro storia d’amore non può che procedere in modo discontinuo, attraverso tante piccole fratture della superficie visiva, in continuo andirivieni fra flash back e flash forward. Il sorriso ostinato di Lei comincia a scomparire e lo smarrimento esistenziale di Lui procede a fagocitare tutto ciò che era naturale e spontaneo nella loro coppia.
E poiché Lui crede che il presente non esista, la trama cancella ogni permanenza dell’immagine procedendo per salti temporali e sovrapposizioni, sottraendosi alle regole della continuità narrativa.
Questa volta però il lavoro sulla grammatica filmica non è altrettanto interessante, né altrettanto originale, di quello fatto su Dieci inverni, che raccontava una storia d’amore cogliendola in dieci stagioni e lasciandoci immaginare ciò che fosse successo durante le primavere, estati e autunni a noi invisibili. In Ricordi c’è un altro rapporto amoroso disannileato in cui la tempistica fra i due personaggi è sempre fuori sincrono, e c’è la scelta di riproporre i ricordi come memoria soggettiva dei singoli. Ma se dal punto di vista estetico quel vagare fra corpi e sensazioni è puro piacere, dal punto di vista drammaturgico è troppo debitore di altro cinema precedente, in particolare Un amore di Gianluca Maria Tavarelli, al punto di scritturare nei panni di Lei un’attrice, Linda Caridi, che somiglia a Lorenza Indovina, e a rendere Lui (Luca Marinelli) fisicamente simile a Fabrizio Gifuni in quel film del 1999.
Il risultato è una storia romantica che conferma le grandi capacità registiche di Mieli ma cede ad una forma di onanismo non solo nella struttura della trama, ma anche in certi dialoghi avvoltolati su se stessi: quelli che nell’ambito di una relazione amorosa sono tollerabili, ma diventano stucchevoli se trasposti sul grande schermo. Lo sturm und drang del tutto privo di ironia del protagonista maschile ha qualcosa di ottocentesco, il che significa antico ma anche superato: ci domandiamo se, fra le tante preoccupazioni reali che tormentano un trentenne di oggi, resti lo spazio per convinzioni masochiste come “Una storia comincia a finire non appena è iniziata”. (mymovies)