Yakari – Un viaggio spettacolare

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Dom 29/1 ore 15.00

Un film di Toby Genkel, Xavier Giacometti. Con Mia Diekow, Oscar Douieb, Roman Rossa, Diana Amft.
Animazione, durata 82 min. – Belgio, Francia, Germania 2020.

“Dall’omonimo fumetto belga degli anni ’70, un film di animazione pensato su misura per i più piccoli.”

Il piccolo Sioux Yakari, mentre la sua tribù si appresta a migrare, si mette sulle tracce del mustang Piccolo Fulmine che nessuno è mai riuscito a cavalcare. Lo segue il suo amico cane Orecchio Piegato. Mentre il viaggio procede Yakari riceve dal suo totem Aquila Reale una splendida piuma e il potere di parlare con gli animali. Saprà farne buon uso.
Yakari ha due genitori. Sono André Jobin per i testi e Claude de Ribaupierre per i disegni (nome d’arte Job & Derib) che negli anni ’70 lo idearono e si videro tradurre e pubblicare in 17 lingue. Dal fumetto sono già stati tratti sia dei film che delle animazioni per la televisione ma questa ultima opera ha il pregio di rivolgersi a una nuova generazione che molto probabilmente non conosce il personaggio e avrà l’opportunità di apprezzarlo.
Possiamo dire che, avvenimento sempre più raro al cinema, ci troviamo di fronte ad una storia priva di adultismi finalizzati a tenere desta l’attenzione dell’accompagnatore dell’infante al cinema. Tutto qui si rivolge ad un pubblico infantile senza però mai dimenticare, come nelle fiabe che si rispettino, una trasmissione di informazioni e di valori. Perché sin dalle prime scene si può cogliere la brillante vivacità del piccolo Sioux che è già molto integrato con il mondo della natura e, in particolare, con quello animale.
Il suo desiderio di poter cavalcare Piccolo Fulmine non nasce da una voglia di dominio fine a se stessa. Anche se la prima volta che ci proverà si sentirà dare dell’egoista dal mustang, il quadrupede capirà ben presto qual è il vero spirito che anima Yakari.
Il dono poi dell’eloquio animalesco rafforza ulteriormente un messaggio di immersione nella Natura in cui il dominio non è mai sopraffazione (volontà questa che viene affidata agli appartenenti ad un’altra tribù). Nel film il viaggio diventa occasione di conoscenza e incontro con realtà sconosciute che contribuiscono alla crescita di Yakari mentre sviluppa il suo rapporto con il cavallo che si colloca su un piano di reciproco aiuto.
A rendere il contesto ancor più interessante e apprezzabile contribuiscono i disegni e i colori che sono frutto di un attento studio della psicologia infantile non lasciando mai spazio, neppure nei necessari momenti di tensione, ad atmosfere inutilmente cupe.
La coproduzione europea arriva sui nostri schermi due anni dopo la sua realizzazione. Fortunatamente, non è scomparsa nel gorgo dei film che avrebbero dovuto andare in sala nell’anno in cui la pandemia si divorò la visione collettiva. Ora si può tornare a godere degli ampi scenari naturali che vengono riproposti con amore per il dettaglio e anche con rispetto per l’estetica di un personaggio un tempo destinato ad una fruizione diversa. (MYmovies)